Venerdì 5 settembre 2025, alle 17,30, nella Chiesa di San Francesco, la restauratrice dott.ssa Valentina Romè ha presentato all'uditorio dei presenti la cifra calligrafica che caratterizza la pittura di Antonio del Massaro, detto il Pastura, uno dei massimi esponenti del Quattrocento viterbese, insieme a Lorenzo di Giacomo, alias Lorenzo da Viterbo.
La dott.ssa Romè ha illustrato il frutto dei restauri ad alcune delle opere più famose del Pastura, ai quali ha partecipato come esecutrice, nel volumetto Antonio da Viterbo alias Pastura. Aspetti inediti della tecnica esecutiva nelle opere di Viterbo, Orvieto, Canino, Tarquinia, Nepi, Roma, redatto a quattro mani con Davide Rigaglia.
Ovviamente, l'incontro è stato anche l'occasione per approfondire la conoscenza del trittico con i santi Terenziano, Rocco e Sebastiano, attribuito al Pastura, ed attualmente conservato nella Chiesa di San Giovanni Evangelista.
Fabio Ceccarini, ha fornito alla dott.ssa Romè una serie di spunti di discussione, partendo proprio dal riconoscimento dello stile, della tecnica e della "pennellata" del Pastura in alcune delle sue opere non attribuitegli documentalmente, ed ha moderato le domande finali che alcuni presenti hanno voluto formulare.
Derubricato da opera di Antoniazzo Romano e bottega, come ipotizzato dalla Soprintendenza al momento della schedatura dell'opera, già il Faldi ne provvide a suo tempo all'attribuzione al pittore viterbese (Faldi I., Mortari L., La pittura viterbese dal XIV al XVI secolo, Viterbo - Museo Civico, Settembre - Ottobre 1954, Agnesotti, Viterbo). Il Faldi, in effetti, sostenne già che il dipinto si avvicina al Pastura «...nella particolare tecnica a pennellate staccate e sovrapposte, a tratteggio, e nelle tonalità verdi e rosate delle carni...», concludendo tuttavia che vi si riscontrano contemporaneamente «...tratti di ascendeza antoniazzesca e modi derivati dal Pastura» (p. 74).
La dott.ssa Romè, sulla scorta dei restauri eseguiti a Tarquinia e sulle tavole dei santi nepesini, sostiene che l'attribuzione al Pastura sia possibile grazie ad una serie di dettagli che rivelano il modo di operare e dipingere del viterbese: tra questi, la realizzazione con la tecnica della pittura a risparmio della tunica rossa del santo Terenziano, nonché la decorazione ad archetti e piccole croci dell'interno dell'aureola dei santi, dettaglio esecutivo ricorrente e usato dal Pastura anche in altre opere.
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Redazione di Capranicastorica.it, «Alla scoperta dell'arte di Antonio del Massaro, detto il Pastura», Capranica Storica, 07/09/2025 - URL: https://www.capranicastorica.it/2025/09/alla-scoperta-dellarte-di-antonio-del.html
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