Accostarsi alla storia di una singola persona è sempre esercizio complicato, perché con facilità si finisce per scivolare, o meglio, sconfinare, nel giudizio più sterile. Non è compito della storia dare giudizi, ma quello di ricostruire i fatti con tutta l'oggettività possibile e con il più assoluto rispetto, attribuendo il giusto valore alle fonti scritte e alle testimonianze orali, quando ci fossero.
Ed è proprio all'insegna di questo approccio, dunque, che lo scorso 22 agosto 2025, a Villa d'Agri (PZ), si è svolto il convegno Eugenio Azimonti: vita e opera di un agronomo meridionalista tra Pedali e Capranica, nel quale si è riusciti nel difficile intento di avvicinare la persona di Eugenio Azimonti riportandone l'opera, le idee ed anche - seppure in piccola parte - la sua vita familiare tra il palazzo Piccininni di Pedali/Villa d'Agri e il villino di Montecasciano, a Capranica. Il tutto con il fine di mettere in evidenza soprattutto il suo essere stato "mezzo di riscatto" per i contadini della Val d'Agri prima, e per quelli di Capranica dopo, anche se in misura minore.
Da sinistra: Serena Grassi, presidente dell'Associazione Agorà; Marinella Giordano, dirigente scolastica; Antonella Marinelli, moderatrice del convegno; Marco Zipparri, sindaco di Marsicovetere
Se Terenzio Bove, ormai una vera e propria istituzione nello studio della figura di Azimonti, ha potuto evidenziare l'opera di Azimonti per la modernizzazione dell'agricoltura valligiana, negli anni di direzione dell'azienda dei baroni Piccininni e di quella della Società Lombarda, senza tralasciare il suo impegno per l'intera comunità marsicoveterese nella sua veste di commissario prefettizio prima, e di podestà poi, Enzo Capuano, con il suo romanzo Zero non esiste. Ritorno in Val d'Agri ha potuto ricostruire, grazie alle carte di suo padre Eduardo, segretario del Consorzio di Bonifica della Val d'Agri, la profonda trasformazione messa in atto nella Valle a partire dagli anni Cinquanta del Novecento; trasformazione che viene resa possibile grazie alle bonifiche e all'arrivo dell'acqua di irrigazione, su un tessuto produttivo già reso pronto, ricettivo e "fertilizzato" - per usare un termine emerso nel dibattito finale - dall'opera di Eugenio Azimonti. Ma il Professore, non si ferma alla direzione delle sue aziende, vuole incidere anche sulla sua Comunità di elezione di Pedali (oggi Villa d'Agri) contribuendo al suo sviluppo sociale ed economico, sostenendo l'arrivo in valle della ferrovia, promuovendo l’ufficio postale, le scuole, l'ufficio distaccato dello stato civile, e per fare questo accetta gli incarichi politici di commissario prefettizio e di podestà. Domenico Luca Tranchitella con il suo intervento Da Sindaco a Podestà: scontro per il controllo politico di Marsicovetere tra Tranchitella e Azimonti (1914-1929), ha approfondito quindi le fasi della crisi amministrativa che ha colpito il Comune di Marsicovetere negli anni Venti, con particolare riferimento al periodo in cui Azimonti fu prima Commissario Prefettizio, e poi Podestà del Comune ed evidenziando gli scontri politici che si verificano in quei frangenti. Nicola Varallo, custode della memoria storico-fotografica di Villa d'Agri, ha ricordato alcune fasi dello sviluppo dell'abitato intorno al palazzo dei baroni Piccininni e alle prime masserie ed Fabio Ceccarini, infine, ha riportato al numeroso ed interessato uditorio la storia degli anni capranichesi, passati da Azimonti nel podere di Montecasciano, con l’impegno nella fondazione della Cassa Rurale e Artigiana, collaborando con Pier Luigi Nicolini nella Scuola Popolare della Piccola Città di Villa Paola, passando per la concitata fase, nell’estate del ’43,, in cui rifiutò recisamente la nomina a Commissario Prefettizio di Capranica e a Podestà del paese, testimoniata da una serrata corrispondenza conservata nelle carte dell’Archivio di Stato di Viterbo, Fondo Prefettura.
L’occasione è stata quindi pienamente colta e sfruttata dal
Convegno, moderato con competenza dalla Prof.ssa Antonella Marinelli che pure
ha guidato il dibattito finale tra gli attori politici presenti, l’Assessore
regionale all’Agricoltura Carmine Cicala, il consigliere regionale Piero
Lacorazza e il padrone di casa, il Sindaco di Marsicovetere, Marco Zipparri. In
un videosaluto, il Sindaco di Capranica Pietro Nocchi, nel ricordare la figura
di Azimonti, a cui il Comune ha dedicato una via sin dal 1971, ha indirizzato
ai presenti l’augurio di una riproposizione del Convegno a Capranica nel
prossimo autunno, colto prontamente dal Sindaco Zipparri.
Dei lavori dei due convegni, quello di Villa d’Agri e quello che speriamo si svolgerà a Capranica, sarebbe opportuno riuscire a realizzare gli Atti, nel
nome di una comune storia che unisce idealmente la Regione Lazio e la Regione
Basilicata, all’insegna della stagione del meridionalismo e della visionaria,
cocciuta e forse utopica, idea di un Mezzogiorno d’Italia economicamente e
socialmente sviluppato. Non è lontana da quella lucana, infatti, la condizione
dei contadini della Tuscia e delle sue campagne, prima dell’avvento delle
bonifiche dell’Ente Maremma, con la stagione degli avventizi che dall’interno
percorrevano le strade verso la marina per prestare la loro opera come
mietitori negli immensi campi di frumento delle campagne di Monteromano,
Corneto (l’attuale Tarquinia), Montalto di Castro. Tempi certamente legati ad
un passato oggi remoto, dato lo sviluppo socio-economico odierno, ma dal quale
tutti noi proveniamo e affondiamo le nostre radici.
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Redazione di Capranicastorica.it, «Eugenio Azimonti, un convegno a Villa d'Agri - Marsicovetere (PZ)», Capranica Storica, 30/08/2025 - URL: https://www.capranicastorica.it/2025/09/eugenio-azimonti-un-convegno-villa.html
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