domenica 22 settembre 2019

I tre edifici scolastici capranichesi tra storia e curiosità

Il piccolo pino "Arnaldo" in una cartolina d'epoca

di Fabio Ceccarini

All’inizio del nuovo anno scolastico 2019-2020, proponiamo un breve viaggio tra la storia e le curiosità dei tre edifici scolastici capranichesi.
Cominciamo con la Scuola Materna “Santa Maria de’ Mattias”. Una volta si trovava nei locali dell’Educandato Femminile Tempesti, proprio lì dove ora sorgono gli uffici amministrativi della filiale della Banca di Credito Cooperativo di Roma e che ospitano oggi qualche classe della scuola media a causa della parziale inagibilità di quest’ultima.

Vi si entrava da Via Beata Maria de’ Mattias, e quasi tutto il personale, sia quello educativo che quello di servizio, era religioso: soprattutto suore della congregazione delle Adoratrici del Sangue di Cristo, fondata da Santa Maria de’ Mattias da Vallecorsa. Suor Antonietta, Suor Rosina, Suor Maria, Suor Ester (sicuramente la più famosa)... sono solo alcuni dei nomi delle religiose che hanno insegnato ai bambini capranichesi a tenere in mano una penna, una matita, o semplicemente a colorare o a stare compostamente seduti nel banco. Prima ancora, fino alla prima metà degli anni ‘60, la scuola materna era ospitata nel palazzo della Porta Sant’Antonio, al Borgo, ed era sempre retta e gestita dalle Suore ASC. Comunque, già ai primi degli anni ‘70, l’Amministrazione comunale pensò alla costruzione di una nuova scuola materna in località Valle Santi.

La scuola dell'infanzia "Santa Maria de' Mattias"

Il Sindaco Pierluigi Nicolini e la sua Giunta, decisero di istituire a Capranica un’unica sezione che ospitasse anche gli alunni delle frazioni di Vico Matrino e Capranica Scalo, fino ad allora ospiti delle scuole rurali. Nel 1972, si procedette quindi alla gara d’appalto per l’affidamento dei lavori, che vennero aggiudicati alla Ditta Smafora Augusto, anche se lungaggini amministrative condussero ben presto al fermo dell’opera, soprattutto per problemi legati a questioni di contabilità e revisione dei prezzi. Sarà allora l’Amministrazione presieduta dal Sindaco Anselmo Crocicchia a portare avanti il progetto e a completare, nel 1978, la struttura in blocchetti di tufo e cemento armato. In quell’anno, la scuola è pronta al grezzo ma mancano ancora tutte le rifiniture interne e la sistemazione del piazzale antistante. Inoltre restano da impermeabilizzare e coprire ampie parti di tetto. Purtroppo nelle casse comunali non ci sono i soldi, e per il completamento della scuola sarebbero stato necessari, secondo una stima dell’Ufficio Tecnico comunale del 1980, ben 300 milioni di Lire (ovviamente di allora). 

L'edificio della scuola materna in costruzione, nella seconda metà degli anni Settanta.  
 
La scuola appena terminata (1984)

 

L’Amministrazione comunale successiva, guidata dal Sindaco Nazzareno Liberati, riuscirà però a reperire la somma necessaria e a portare finalmente a termine il nuovo edificio che, sabato 7 aprile 1984, alla presenza delle Autorità cittadine, civili, militari e religiose (secondo la formula di rito), verrà inaugurato. Nel settembre dello stesso anno, e quindi in occasione dell’avvio dell’anno scolastico 1984/1985, la scuola prende a funzionare pienamente. Nel 1993, sempre con il Sindaco Liberati, il fabbricato verrà poi nuovamente ampliato con l’aggiunta di altre due aule e la realizzazione della grande sala polivalente posta al seminterrato. Dal 2003 la scuola porta il nome di “Santa Maria de’ Mattias”, a ricordo dell’impegno educativo delle Suore della sua congregazione, che fin dal lontano 1869, anno in cui vennero chiamate a Capranica da Don Giovanni Tempesti per occuparsi dell’Educandato Femminile, si occuparono prevalentemente dell’istruzione dei bambini del paese. Per questo motivo una statua della Santa è posta all’ingresso della Scuola. Alla scuola si accede da Via Ripoll, come si chiama oggi la strada che si dirige dritta in discesa verso le fonti dell’Acquaforte, in onore della cittadina della Catalogna (Spagna) gemellata con Capranica.

La statua di Santa Maria de' Mattias, adiacente all'ingresso della scuola

Ma quando si pensa ad una scuola, a tutti i capranichesi viene da pensare istintivamente all’edificio che ospita la Scuola Elementare “Francesco Petrarca” di Capranica. Già nel 1907, l’Amministrazione Comunale ne progetta la costruzione, individuando il terreno su cui la nuova scuola sorgerà, nell’area di proprietà della Diocesi di Sutri prospiciente il grande palazzo Montenero-Sansoni. Il progetto, che prevedeva anche un piano per gli alloggi degli insegnanti, venne affidato all’Ing. Augusto Gondret di Roma, che lo consegna al Comune il 5 ottobre 1911.

Il progetto dell'Ing. Gondret (1911)

La scuola elementare F. Petrarca vista da viale Nardini

Ma le vertenze con la Curia sutrina per la costruzione del nuovo acquedotto, lo scoppio della Grande Guerra, e il periodo di sconvolgimento politico e sociale che ad essa seguì, impedirono che la scuola venisse costruita prima del 1927, secondo una variante del gennaio 1919, che modificava la pianta e destinava a classi anche il piano originariamente dedicato agli alloggi insegnanti. Tuttavia, all’inaugurazione l’edificio risultava edificato solo in una percentuale pari al 60% del progetto originario perché il Podestà Avv. Luigi Buzi, volle cominciare lo stesso i lavori con i soli fondi a disposizione del Comune, senza aspettare l’arrivo dell’intero finanziamento promesso dal Ministero dell’Istruzione. Forse perché aveva saputo, o soltanto intuito, che non sarebbe mai arrivato. 

Il nuovo corpo "ovest", con la palestra, in costruzione nell'estate del 1975
 

Le "ammorsature" di muratura prima della costruzione del corpo "est", in direzione di Piazzale dei Decorati

 

Il nuovo corpo "est", appena terminato

Il nuovo “Edificio”, come ben presto cominciarono con riverenza a chiamarlo i capranichesi, era dunque realizzato parzialmente nel suo solo corpo centrale, parallelo alla Via Cassia, a cui si accedeva da due grandi portoni, e in quello laterale ortogonale al primo, costituito essenzialmente da un corridoio e dai servizi igienici. Le ammorsature delle murature e il grezzo della facciata, in blocchetti di tufo, furono visibili fino al 1978, allorché la scuola venne definitivamente terminata, sotto l’Amministrazione guidata dal Sindaco Anselmo Crocicchia, allora insegnante elementare. In pratica furono aggiunte 8 nuove aule, fu completata l’ala dell’attuale segreteria didattica e fu realizzata una palestra dalla parte che guarda verso il quartiere delle Case Nuove. Un terzo portone, sul retro del corpo centrale, consentiva l’accesso al cortile.

E’ qui che si trova Arnaldo, cioè il grande esemplare di pino da pinoli (pinus pinea) che troneggia al centro del cortile. Fu messo a dimora nel 1932, sempre sotto il Podestà Luigi Buzi, in memoria del fratello del Duce, Arnaldo Mussolini (da cui prende il nome), scomparso nel dicembre dell’anno precedente. I lavori di completamento della seconda metà degli anni ‘70, consistettero anche nell’intonacatura della facciata principale e nella sua tinteggiatura. Furono spesi in totale circa 180 milioni di Lire di allora, e il risultato più importante che si ottenne fu quello di eliminare definitivamente il ricorso ai doppi turni, fino ad allora necessari a causa del boom di nascite degli anni ‘60. Nel 1993, sindaco Nazzareno Liberati, “l’Edificio” viene definitivamente completato con la realizzazione dell’intonaco delle facciate verso il cortile interno, e la sostituzione di tutti gli infissi esterni con finestre di alluminio anodizzato dotate di vetri stop sol.

Vista della scuola F. Petrarca, dal piazzale dei Decorati (monumentino AVIS)

La scuola è stata oggetto infine di due ulteriori ristrutturazioni, una per adeguamento sismico in seguito al sisma abbruzzese del 2009, e l’altra che si è conclusa proprio con l’avvio del nuovo anno scolastico 2019-2020, con il rifacimento dei solai e l’adeguamento delle classi alle nuove tendenze educative che mettono al centro il benessere psico-fisico degli alunni e relativi insegnanti grazie all’utilizzo di colori vivaci e ad arredi adeguati. Qualche parola, infine, sul nome della Scuola, che tutti sappiamo intitolata a Francesco Petrarca. In realtà, come dice ironicamente il compianto Generale Giuseppe Morera nel suo Tragececo. Racconti Capranichesi (Roma 1983), “quando si tratta di spiegare i motivi che legano così strettamente (...) il Petrarca a Capranica (...), le risposte sono assai confuse o cadono spesso e volentieri nell'indeterminatezza”.

Non basta infatti dire che il Petrarca è stato a Capranica, né che da qui abbia scritto due delle sue lettere raccolte nelle Familiari, oppure che qui sia venuto a respirare l'aria buona o a bere le sue acque minerali. E' certo che qui venne nel dicembre del 1336 e che vi soggiornò per circa quattro settimane, ospite del Conte Orso dell'Anguillara e di sua moglie Agnese Colonna (alcuni autori però, propendono per un soggiorno cominciato nel gennaio del 1337 e terminato ai primi del mese di febbraio). E' certo poi, che da qui scrisse due delle sue epistole (raccolte nel II Libro delle Lettere Familiari, rispettivamente al numero XII e XIII). La tradizione orale tramandata di generazione in generazione, arricchita innocentemente con qualche condimento campanilistico, ci ha consegnato invece tutto il resto, e cioè che il Petrarca sarebbe venuto a Capranica per respirare l'aria buona e per berne le medicali acque, e che vi abitò in una casa di Castrovecchio, per questo oggetto di una serie di cartoline a partire dai primi anni del '900. Fatto sta, è che alla fine degli anni '20 viene costituita una «Filodrammatica Francesco Petrarca», nel 1971 viene intitolato a Francesco Petrarca il Corso del Borgo, nel 1972 gli viene intitolata l'Associazione Pro Loco, nel 1974 viene dato ampio risalto alle celebrazioni per il VI centenario della sua morte... poteva quindi mancare alla lista l'intitolazione alla Scuola Elementare?

La scuola media Galileo Nicolini nel settembre del 2008

Ed infine concludiamo con il moderno edificio che ospita la Scuola Media Statale “Galileo Nicolini”, che è stato realizzato tra il 1970 e il 1973, anno in cui i lavori terminarono. In realtà solo una parte del fabbricato era pronta per ospitare le classi. Infatti, tutto il piano superiore e la parte che aggetta dal corpo centrale, e che grazie alla sua audace struttura architettonica sembra tuffarsi sulla strada di accesso alla scuola, era terminato solo all’esterno, e mancava completamente degli infissi, dei pavimenti e degli impianti. La classe dei nati nel 1960 fu la prima a frequentare l’intero ciclo delle scuole medie nella nuova scuola.

Fino all’anno scolastico 1970-71, gli studenti capranichesi frequentavano infatti le scuole medie a Villa Paola, in un fabbricato adiacente alla antica villa vescovile, e prima ancora, negli anni ‘50, all’interno della villa stessa. I locali per le attività didattiche furono messi a disposizione nel 1951 dal Vescovo Mons. Gori, per le attività della Scuola Popolare di Villa Paola (la “Piccola Città”), ideata da Pierluigi Nicolini e a cui, tra gli altri, parteciparono in qualità di insegnanti il Prof. Eugenio Azimonti e Ermanno Orsi. Nella nuova scuola che domina il campo sportivo, hanno frequentato le scuole medie i giovani capranichesi delle generazioni del boom economico. Una bella galleria di foto ritraente gruppi scolastici dai primi anni ‘70 ad oggi, fa ancora mostra di sé nell’atrio della scuola. Dalle foto in bianco e nero in cui sono immortalati i pionieri - coloro che per primi si sono seduti sui banchi della nuova scuola “Galileo Nicolini” - si passa così alle foto a colori degli anni più vicini a noi, in una carrellata di volti di alunni e di insegnanti che riporta indietro nel tempo, e che riempie il cuore di struggente nostalgia. Ad ogni volto corrisponde un nomignolo, un soprannome, un aneddoto, un episodio della vita scolastica. Con la presidenza del Prof. Tullio Agapiti, nel 1967, si ha l’intitolazione della scuola a Galileo Nicolini, novizio passionista capranichese, in occasione del 70° anniversario della sua morte, avvenuta in odore di santità nel 1897, nel Convento del Monte Argentario.

La targa commemorativa a Galileo Nicolini, proveniente dall'accesso principale di Villa Paola

Galileo Nicolini, novizio passionista morto in odore di santità (1882-1897)

All’inizio del funzionamento della nuova scuola furono necessari i doppi turni, poiché le aule a disposizione erano ancora poche, ma durante gli anni ‘70 il nuovo edificio scolastico vide il suo definitivo completamento. L’ultimo stralcio di lavori, del consistente importo di 490 milioni di Lire, venne ultimato nel 1978, dall’Amministrazione guidata dal Sindaco Anselmo Crocicchia. Ai primi degli anni ‘90, infine, sono stati effettuati lavori di ristrutturazione consistenti nella sostituzione di tutti gli infissi in legno, nonché delle tapparelle, con quelli più moderni in alluminio anodizzato verde, nella ritinteggiatura esterna e consolidamento della cortina di rivestimento, nell’impermeabilizzazione di tutte le coperture, e nella realizzazione del corridoio e della scala di collegamento alla nuova palestra comunale (inaugurata nel 1985, e intitolata a Filiberto Puccica il 7 dicembre 2004).

Lavori in ultimazione

L’edificio, oltre alle classi della scuola media “Galileo Nicolini”, ospita oggi anche il Centro Provinciale per la Formazione Professionale, che si occupa dell’erogazione dei corsi per l’obbligo scolastico e di formazione professionale. Davanti al cancello verde di accesso alla scuola, si trova il monumento “il giorno dopo la notte”, opera dell’artista Domenico Annichiarico, fatto realizzare nel 1995 dall’Amministrazione Comunale di Capranica, guidata dal Sindaco Angelo Cappelli, in memoria dei 18 avieri sardi trucidati dalle SS tedesche nell’eccidio del 17 novembre 1943 e dei giovani capranichesi Virgilio Andreotti, Salvatore Alessi e Antemio Baldi.

Un momento dell'intitolazione della Scuola Media Comunale a Galileo Nicolini. Il Sindaco Anselmo Crocicchia accoglie il Presidente emerito della Repubblica Italiana, On. Giovanni Gronchi

Un momento dell'intitolazione della Scuola Media Comunale a Galileo Nicolini. Siamo a Villa Paola nel settembre del 1965. Il presidente emerito della Repubblica Italiana, On. Giovanni Gronchi, sale verso il cortile della Villa, accompagnato dal Sindaco Anselmo Crocicchia (a sx), dal Preside Prof. Tullio Agapiti (a dx) e dal Dott. Pier Luigi Nicolini (a dx). A dx in secondo piano, l'indimenticabile Claudio Marozzi, armato di registratore.

Un momento del discorso del Preside Prof. Tullio Agapiti, durante l'intitolazione della scuola a Galileo Nicolini. Villa Paola, settembre 1965

Il vescovo diocesano Mons. Giuseppe Gori, all'uscita da Villa Paola dopo la cerimonia di inaugurazione. Da notare a sinistra e a destra le due targhe commemorative che oggi sono affisse sulla parete della scuola in via Madre Teresa di Calcutta


Il monumento ai caduti Sardi, "il giorno dopo la notte", di Domenico Annichiarico


Infine, qualche parola sulla via in cui la scuola è ubicata. Oggi porta il nome di Madre Teresa di Calcutta. Ma gli studenti capranichesi sanno che la piccola suora fondatrice della Congregazione delle Suore Missionarie della Carità, è stata a Capranica? Era il 24 maggio del 1986, un sabato, e Madre Teresa venne al Centro Sportivo “L’Incontro” (come si chiamava all’epoca il centro sportivo “Giggi Iezzi”) in occasione del 50° di sacerdozio del vescovo diocesano, Mons. Marcello Rosina, accolta da circa 2.000 persone arrivate da tutta la diocesi. La religiosa, dichiarata venerabile il 20 dicembre 2002 dal papa Giovanni Paolo II, fu disponibile anche ad un fuori programma subito dopo l’incontro al “campetto”, accogliendo con piacere l’invito del parroco Don Antonio Paglia, a visitare privatamente alcuni malati di Capranica.


Per citare questo articolo

CECCARINI, Fabio, «I tre edifici scolastici capranichesi tra storia e curiosità», Capranica Storica, 22/09/2019 - URL: https://www.capranicastorica.it/2019/09/i-tre-edifici-scolastici-capranichesi_22.html

Licenza Creative CommonsQuesto articolo di Fabio Ceccarini è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale.

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