lunedì 23 gennaio 2017

Eugenio Azimonti: un meridionalista a Capranica


di Fabio Ceccarini

Figura ai più sconosciuta, Eugenio Azimonti ricopre invece un posto di grande rilievo nel movimento di rinascita e di progresso del Mezzogiorno d’Italia che vedeva in Giustino Fortunato, Umberto Zanotti Bianco, Antonio De Viti De Marco, Manlio Rossi-Doria, nonché nel Giornale d’Agricoltura della Domenica e nell’Unità di Gaetano Salvemini le sue voci più autorevoli. In questo ambito l’Azimonti seppe però aggiungere alla lotta politica e delle idee anche l’impegno diretto contribuendo direttamente all’elevazione delle realtà rurali del meridione.

domenica 15 gennaio 2017

Everso dei Conti dell'Anguillara. Chi era davvero?


di Fabio Ceccarini

Everso dell'Anguillara, Conte di Anguillara Sabazia, Signore di Cerveteri, Anguillara Sabazia, Carbognano, Caprarola, Ronciglione, Capranica, Vetralla e Santa Severa, rappresenta il classico esempio di signore dispotico e gretto, assolutamente slegato dalle evoluzioni socio-culturali che attraverso l'Umanesimo traghettano il medioevo verso la modernità. Una personalità controversa tout-court forse non ancora completamente indagata dagli storici. Ma chi era Everso dell'Anguillara? Un valoroso condottiero? Uno scaltro opportunista e voltagabbana politico? Uno spietato assassino? Cerchiamo insieme di ripercorrere in questo articolo i tratti salienti della sua personalità.

martedì 3 gennaio 2017

Il mosaico con scena marina ritrovato in località Pecujaro nel 1913

di Fabio Ceccarini

Tra i libri e il materiale a stampa riguardanti Capranica, parliamo oggi della ricerca della Dott.ssa Cristiana Cesaretti, che ringraziamo anche pubblicamente – dopo averlo già fatto a suo tempo in privato – per avercene donate 3 copie, dal titolo «Il mosaico con scena marina da Capranica (Viterbo)». Il lavoro, pubblicato su Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Siena (Vol. XXVI-XXVII – 2005-2006, pp. 11-24), ha per oggetto il mosaico raffigurante divinità marine ritrovato nel 1913 in località Pecujaro da Roberto Paribeni, in un fondo di proprietà della famiglia Speranza (che tuttora lo conserva).